RACCONTO DI ANTONINO MANGANO
Secondo un mito messinese esisteva una statua gigantesca che era stata innalzata all’imbocco dello Stretto di Messina.
Questo monumento poteva essere un monumento in memoria a Peloro, il nocchiero di Annibale, il noto condottiero cartaginese. Annibale fece innalzare questo monumento funebre come pentimento per avere ucciso ingiustamente il nocchiero. Annibale, credendo che Peloro lo stesse tradendo facendolo finire in un braccio di mare senza uscita – poiché non vedeva lo sbocco dello Stretto di Messina -, punì il nocchiero con la morte.
Altre storie raccontano che il Colosso di Capo Peloro reggeva in mano un braciere o teneva una fiaccola su cui ardeva del fuoco, la cui luce serviva da faro.
All’epoca delle invasioni barbariche, il re dei Visigoti, Alarico, voleva invadere la Sicilia, per poi passare in Africa. Alarico però non attraversò lo Stretto perché ebbe paura del Colosso. Alla credenza che la statua avesse il potere di respingere le invasioni barbariche, si aggiunse anche quella sul suo potere di proteggere la Sicilia dalle eruzioni dell’Etna.
Giannantonio Biella
Nasce a Roma nel 1970 e nel 1979 si trasferisce con la famiglia in provincia di Messina. Durante il servizio militare si iscrive ad un corso di fumetti di due anni a Roma. Al rientro in Sicilia decide di dedicarsi al fumetto creando diversi personaggi, tra cui Birillo & Polpetta nel periodo 1993-1998. Tutte le storie saranno successivamente raccolte in un libro nel 2018 edito dalla Muscles Edizioni Underground. Sempre negli anni ’90 autoproduce con la B.G.A. Comix una decina di albi a fumetti, ciascuno dedicato ad un singolo autore, sia italiani che stranieri. 
Collabora a riviste di cultura gotica; con la Old europa Cafè, etichetta discografica specializzata in musica industriale; con diverse fanzines italiane di fumetti e con riviste a tematica fetish  come la belga Secret e le tedesche Marquis e Schlagzeilen. Sempre nello stesso periodo partecipa due volte al concorso Pier de Lambicchi per aspiranti autori di fumetto indetto a Prato e, in entrambe le occasioni, viene premiato per le opere presentate. Nel 2001 si trasferisce a Brescia e prosegue diverse ricerche personali. 
Nel 2017 inizia a lavorare ad una versione su Pinocchio, ancora in fase di realizzazione.
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