RACCONTO DI ANTONINO MANGANO
La fata Morgana è un noto personaggio delle storie connesse a Re Artù e ai cavalieri della Tavola Rotonda.
Morgana era figlia del duca Gorlois di Cornovaglia e di Igraine.
Igraine ebbe però un altro figlio da Uther Pendragon, re leggendario dell’Inghilterra. Il figlio di Uther e Igraine venne affidato al mago Merlino, e sarebbe poi diventato il famoso re Artù.
Morgana apprese le arti magiche da Merlino, ma fu sempre invidiosa della gloria del fratellastro, ordendo congiure e inganni a suo danno.
Ma cosa ha a che fare Morgana con Messina e il suo Stretto?
Durante il Medioevo, le storie di Re Artù e dei suoi cavalieri arrivarono anche a Messina. Per questo motivo, alcuni riferimenti a Morgana, che rappresentava poeticamente un modello di bellezza ideale dell’epoca, si ritrovano in alcuni testi della Scuola Poetica Siciliana, fiorita sotto l’Impero di Federico II di Svevia.
Le storie di Re Artù e dei suoi cavalieri si diffusero a tal punto che fin dall’epoca dei normanni fiorirono leggende sugli effetti ottici che avvenivano - e avvengono - sullo Stretto di Messina e che venivano attribuiti alle magie di Morgana.
L’effetto Fata Morgana è un effetto ottico che si verifica quando i raggi del sole passano attraverso strati d’aria in condizione di inversione termica, con un brusco gradiente termico e con la formazione di un condotto atmosferico che agisce come una lente che influisce sulla percezione visiva dell’occhio.
Per spiegare più chiaramente: normalmente l’aria calda è quella più vicina al suolo, mentre l’aria fredda si trova a quote maggiori. Nel caso dell’inversione termica avviene l’opposto: l’aria calda rimane ad alta quota, mentre l’aria fredda si ritrova più vicina alla superficie terrestre. I raggi del sole passano attraverso questi due strati d’aria, dalla notevole differenza di temperatura, e la rifrazione della luce ha luogo passando attraverso il condotto atmosferico, la “lente naturale”, che si viene a creare tra questi due strati d’aria. L’occhio umano percepisce l’effetto Fata Morgana sotto forma di figure e distanze distorte, oltre che di un gioco di luci e figure non perfettamente distinte.
Alcuni esempi di Fata Morgana sono le navi che sembrano volare, coste che appaiono più vicine o più lontane, figure sospese sull’acqua. Agli uomini e alle donne dell’epoca, queste apparizioni sembravano veri incantesimi della maga Morgana, che con i suoi sortilegi giocava a confondere i viaggiatori.
AMALIA CARATOZZOLO
Amalia Caratozzolo (AmaliaC) è nata a Messina nel 1983. Si è diplomata nel 2004 in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics, e nel 2007 in Illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Roma, dove ha insegnato Incisione su linoleum dal 2010 al 2017.
Dal 2013 al 2021 è stata illustratrice per il «Corriere della Sera».
Nel 2020 pubblica per Baldini+Castoldi un libro di satira illustrato dal titolo "Pene d'amore, manuale illustrato di sopravvivenza agli ex", con la prefazione di Selvaggia Lucarelli. Nello stesso anno inizia la collaborazione con Il Fatto Quotidiano: autrice di una rubrica di satira, scrive e disegna per la newsletter A parole nostre. Nel 2021 illustra per Lunaria Edizioni un libro per bambini di Lorena Dolci, dal titolo "Mostro del Pisolino".
Ha lavorato per Castelvecchi Editore, Edizioni Anicia, ElliotEdizioni, Guanda Editore, Human Foundation, La Stampa.