RACCONTO DI ANTONINO MANGANO
La nascita della città di Messina è legata a Crono, il più giovane figlio di Urano, dio del Cielo, e Gea, dea della Terra.
Urano temeva che i suoi figli si rivoltassero contro di lui, tanto che li imprigionava sotto terra, impedendo loro di vedere la luce. Crono, ribellandosi a questo destino, impugnò una falce, affrontò il padre, lo evirò, gettandolo in mare e quindi spodestandolo.
La zona falcata di Messina non è altro che ciò che rimane della falce di Crono precipitata dal cielo. Il primo nome di Messina, Zancle, significava proprio “falce”.
Ma le sfide di Crono non erano finite: Urano, prima di essere sconfitto da Crono, aveva profetizzato a quest’ultimo che anche lui sarebbe stato spodestato da uno dei suoi figli. Per sfuggire a questo destino, Crono divorò i figli che ebbe da Rea: Poseidone, Ade, Era, Estia e Demetra. Quando diede alla luce il sesto dei suoi figli, Zeus, Rea lo nascose e lo sostituì con una pietra.
Cresciuto, Zeus costrinse il padre a rigettare i fratelli e le sorelle. Fu allora che i sei figli di Crono si ribellarono contro il padre e dichiararono guerra ai Titani che lo sostenevano: scoppiò la Titanomachia, la terribile guerra che sconvolse il mondo per dieci anni.
La Titanomachia si concluse quando Zeus, Poseidone e Ade sconfissero Crono e relegarono per sempre i suoi Titani nel Tartaro, il punto più basso degli Inferi. 
L’era del dominio degli dèi dell’Olimpo sull’Universo era iniziata.
FRANZ RIPOLI
Nato a Livorno e cresciuto sulla Costa Etrusca, vive e lavora a Castiglioncello, nel suo studio vicino al mare.
Insegna grafica in un liceo artistico da oltre 20 anni. L’insegnamento, oltre a permettergli di restituire ciò che ha appreso fin’ora, mantiene alto il fluire dello slancio creativo.
Ha un diploma in Educazione Visiva all’Istituto d’Arte Russoli di Pisa, uno in Pittura all’Accademia delle Belle Arti di Firenze ed un altro conseguito alla Facultad de Bellas Artes di Siviglia durante una borsa di studio Erasmus. 
La sua continua spinta verso la sperimentazione dei linguaggi dell’arte lo ha portato della comunicazione visiva, alla grafica e all’illustrazione, dalla scultura, alla microfusione, fino alla sintesi concettuale, sempre alla ricerca di orizzonti espressivi verso i quali navigare.  
Nel decennio tra il 1995 e il 2005 le sue opere sono esposte in varie mostre e gallerie tra Italia e Spagna fino alla selezione di una sua scultura alla Biennal de la Mediterrània di Barcellona.
Tornato al disegno, dal 2007 ha proseguito la sua ricerca artistica nel fumetto, con un’opera prima come autore completo di una Graphic Novel “Spaghetti Western”, dal titolo 1890 ed edita da Soleil Editions (Francia) e Edizioni BD (Italia).
L’anno successivo ha disegnato Ilaria Alpi, il prezzo della verità (Beccogiallo Editore) scritto da Marco Rizzo, che ha ricevuto il premio “Attilio Micheluzzi” nella categoria di “Miglior Fumetto” al COMICON di Napoli nel 2008 e il premio Carlo Bosacarato come “Miglior disegnatore esordiente”al Treviso Comic Festival.
Poco dopo viene contattato di nuovo da Edizioni BD, che gli propone una trasposizione in fumetto di Senza sangue, un racconto di Alessandro Baricco, su sceneggiatura di Tito Faraci. La Graphic Novel ha visto una nuova edizione a colori nel 2019, a cura di Feltrinelli Comics. 
Successivamente riceve una chiamata dalla casa editrice Sergio Bonelli, per collaborare alla collana “Le Storie”: nel 2013 illustra Il lungo inverno, e nel 2015, L’innocente. Ed è la stessa Bonelli che gli propone di passare ad uno dei suoi personaggi più noti, Dylan Dog. 
Ed è così che nel 2018 disegna Horror graphic novel su sceneggiatura di Diego Cajelli, N°376 della serie regolare, e a seguire un albo della collana “Color Fest” dal titolo L’isola delle ombre, ancora inedito.
Parallelamente a questo ha collaborato come illustratore con riviste tra cui Internazionale, Il Mucchio, The Player Magazine e case editrici come Rizzoli e  Mondadori.
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